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Judo

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Responsabile: Michele Damiani

Il judo (o “via dell’adattabilità”) è un’arte marziale, uno sport di combattimento e un efficace sistema di difesa personale, nato in Giappone alla fine del XIX secolo. Agli inizi del Novecento, il Judo, ormai largamente praticato in Giappone, viene progressivamente esportato nel resto del mondo, grazie ai sempre più frequenti contatti tra Occidente e Oriente nel contesto degli scambi commerciali e delle operazioni militari. In ottemperanza ad una sua sempre maggiore diffusione, Il judo diviene ufficialmente disciplina olimpica nel 1964, a Tokyo. L’inserimento nel quadro delle discipline agonistiche ha comportato una graduale modificazione del suo impianto tecnico e dei suoi protocolli d’insegnamento, a causa di numerose contaminazioni provenienti da sistemi di combattimento estranei ma affini, come il sambo o la lotta libera. Sorsero, come diretta conseguenza di queste progressive ricomposizioni, dei movimenti di stampo tradizionalista che puntavano a ricercare nelle radici la vera essenza del Judo, disciplina che nella sua connotazione originaria rappresentava ben più di uno sport, andando a configurare un esteso e complesso impianto filosofico che, se correttamente rispettato, andava ad influenzare anche i tratti caratteriali dell’individuo, il suo senso della moralità e financo il suo stile di vita. Oggi, accanto alla sua accezione sportiva e agonistica, i tecnici migliori cercano di trasmettere anche le maggiori istanze del Judo sul piano spirituale.
Considerato come un vero e proprio sistema filosofico, il Judo rappresenta dunque una disciplina finalizzata alla formazione dell’individuo nel senso più ampio del termine.

 

 

Il fondatore del judo, il professor Jigorō Kanō, dettò un codice morale che tende ad esaltare le otto qualità essenziali che il judoka deve raggiungere durante la pratica di questa disciplina:

— L’educazione
— Il coraggio
— La sincerità
— L’onore
— La modestia
— Il rispetto
— Il controllo di sé
— L’amicizia

 

 

La pratica delle arti marziali senza l’analisi e l’apprendimento della Via  è visto come atto barbarico, mentre l’acquisizione della cultura senza forza è reputata inefficace. Forza e cultura sono i due pilastri su cui si regge il Judo. Le parole di Kanō esemplificano il concetto:

«Il jū-jutsu tradizionale, come tante altre discipline del bu-jutsu, poneva l’obiettivo strettamente ed esclusivamente sull’attacco-difesa. È probabile che molti maestri abbiano anche impartito lezioni sul significato della Via e altrettanto sulla condotta morale, ma, adempiendo il loro dovere di insegnanti, la meta primaria rimaneva quella di insegnare la tecnica. Diverso è invece il caso del Kōdōkan, dove si dà importanza anzitutto all’acquisizione della Via e la tecnica viene concepita unicamente come il mezzo per raggiungere tale obiettivo. Il fatto è che le ricerche sul jū-jutsu mi portarono verso una Grande Via che pervade l’intero sistema tecnico dell’arte, mentre lo sforzo e i tentativi per definire l’entità della scoperta mi convinsero chiaramente dell’esistenza della Via Maestra, che ho definito come “la migliore applicazione della forza mentale e fisica”.»

R-evolution Studio propone un corso di Judo aperto a bambini e adulti, dove si studieranno e si praticheranno i principi della disciplina sia sul versante tecnico che su quello teorico.

Orario

  • Corso bambini: Lunedì e Giovedì, dalle 17.30 alle 19.00

 

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